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La Meda e la Brianza che amiamo e che vogliamo tutelare

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CRONACHE DA CHI SI IMPEGNA A CAMBIARE IL PAESE DEI CACHI E DEI PIDUISTI.
"Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente,
ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere,
se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?"
Antonio Gramsci-politico e filosofo (1891-1937)
OMAGGIO ALLA RESISTENZA.
Ciao Dario, Maestro, indimenticabile uomo, innovativo, mai banale e sempre in prima fila sulle questioni sociali e politiche.
Ora sei di nuovo con Franca e per sempre nei nostri cuori.

"In tutta la mia vita non ho mai scritto niente per divertire e basta.
Ho sempre cercato di mettere dentro i miei testi quella crepa capace di mandare in crisi le certezze, di mettere in forse le opinioni, di suscitare indignazione, di aprire un po' le teste.
Tutto il resto, la bellezza per la bellezza, non mi interessa."

(da Il mondo secondo Fo)

lunedì 24 giugno 2013

UN RICORDO DI FABRIZIO MALGRATI

Del nostro concittadino Fabrizio Malgrati, Sindaco negli anni dal 1964 al 1985, deceduto domenica 23 giugno, abbiamo un ricordo recente, che vogliamo condividere con voi lettori del blog.
Nel 2006, durante l'amministrazione Asnaghi, a Meda, si ventilava (e forse, purtroppo qualcuno ancora ci pensa) un progetto per la costruzione di un centro commerciale sull'area ex Medaspan. 
Sinistra e Ambiente era ed è fermamente contraria. Decidemmo allora di attivarci con una campagna di sensibilizzazione e di raccolta firme contro un'ipotesi che stava per concretizzarsi.
Fu, inizialmente con un poco di stupore e poi con piacevole condivisione, che al nostro fianco, ci trovammo Fabrizio Malgrati. 
Venne a trovarci di proposito ad uno dei nostri banchetti e con lui intavolammo un sereno confronto sui motivi che ci spingevano ad esplicitare una ferma contrarietà ad un centro commerciale a Meda, trovandoci ..... completamente d'accordo.
Così anche lui si impegnò in quella campagna, diffondendone le argomentazioni tra le persone di sua conoscenza.
Grazie anche al suo impegno, consegnammo circa un migliaio di firme in calce alla petizione che chiedeva all'amministrazione Asnaghi di rinunciare a quel progetto, mascherato come "opportunità" ma in realtà ennesima opera che avrebbe avuto un impatto alto e non sopportabile per Meda, sull'ambiente, la viabilità, la vivibilità, il traffico e il commercio minuto.
Dopo quel positivo incontro, altre volte ci ha cercato, fermandoci per strada, semplicemente per scambiare opinioni sia sulla politica locale sia su quella nazionale. 
Si, lui amava la politica, ma quella vera, quella alta, fatta di confronti serrati ma leali, non quella del mercimonio cui da tempo assistiamo.
Le nostre provenienze erano diverse, ma Fabrizio Malgrati non ci ha mai nascosto il riconoscimento e l'attenzione per il lavoro che da tempo facciamo sulle questioni ambientali, in una dinamica di reciproco rispetto.
Il nostro aderente ed ex Cons. Comunale Alberto Colombo, ha di lui un "ricordo fotografico" del 1973, cui è molto affezionato. 
Vi sono l'allora Sindaco Fabrizio Malgrati e l'Assessore Pietro Colli che si complimentano con lui durante la consegna di "borse di studio" agli alunni delle elementari meritevoli.
Ciao Fabrizio, il confronto e le chiaccherate con te ci mancheranno.

Foto d'archivio fam. Colombo


sabato 22 giugno 2013

PEDEMONTANA:LETTERE DEI SINDACI SUL RISCHIO TCDD (DIOSSINA)


Meda/Seveso 22/06/013

PEDEMONTANA E RISCHIO DIOSSINA:
I SINDACI DELLA TRATTA B2 + DESIO E BOVISIO MASCIAGO
SCRIVONO A PEDEMONTANA e REGIONE LOMBARDIA

Vi avevamo recentemente relazionato sui nostri incontri con i Sindaci e loro Delegati della tratta B2 di Pedemontana (Meda, Seveso,Barlassina,Lentate S/S, Cesano Maderno) per reciproci scambi informativi e per sensibilizzare le Amministrazioni sulla criticità derivante dall’accertata contaminazione da TCDD (Diossina dell’ICMESA) nei terreni (ex zone A,B e R) laddove dovrà passare il tracciato della futura autostrada Pedemontana.

Ai Sindaci, avevamo chiesto, nel rispetto delle reciproche autonomie e ruoli, un intervento proprio su quest’aspetto, tenendo presente del loro ruolo quali primi responsabili della salute dei cittadini e delle prescrizioni CIPE (in particolare la n°3) che obbligano la Soc. Pedemontana e CAL, a ulteriori approfondimenti analitici su queste aree per definire in modo più dettagliato il grado di contaminazione da TCDD, in contradditorio e a mezzo coinvolgimento dell’ARPA.
Il tutto per far sì che la stesura del progetto esecutivo non ignori questa criticità.

Il lavoro di INSIEME IN RETE ha prodotto un primo risultato.

I Sindaci di Seveso, Meda, Barlassina, Lentate sul Seveso, Cesano Maderno (tratta B), con in aggiunta quelli di Bovisio Masciago e Desio (tratta C), Comuni anch’essi con il problema della contaminazione da TCDD (ex zone B e R - vedi mappa-), hanno scritto due lettere.

La prima indirizzata a Soc. Autostrada Pedemontana Lombarda (APL) e per conoscenza a Lombarda Regione Lombardia, Provincia di MB e ad ARPA;

la seconda all’Assessorato alla Sanità di Regione Lombardia e per conoscenza alla Direzione generale Sanità Regionale.

Nel testo, le richieste formalizzate, sono basate sullo scambio informativo con i gruppi di INSIEME IN RETE, che, ancora una volta, sulla partita Pedemontana, sta facendo la sua parte.

Sotto, le lettere scritte dai Sindaci.

INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE



Sulla stampa locale, i primi articoli.
Segnaliamo peraltro un’incredibile svista nell’articolo de Il Cittadino che si dimentica di citare tra i firmatari il Comune di Seveso.
Comune che, come si evince dalle lettere sopra ha aderito e firmato nella figura della Commissaria Prefettizia Adriana Sabato, poiché alla stesura delle lettere, a Seveso ancora non si erano svolte le elezioni amministrative ed il Comune era retto dal Commissario Prefettizio, con cui peraltro, il Coordinamento ambientalista di INSIEME IN RETE s’è rapportato direttamente.

Del resto, il nuovo Sindaco PAOLO BUTTI, ha sempre mostrato attenzione, condividendole, verso le preoccupazioni di INSIEME IN RETE sulle criticità legate alla presenza della TCDD nei suoli ove dovrebbe passare la futura autostrada.

Non abbiamo quindi dubbi che abbia fatto sua l’adesione di Seveso alle lettere, al loro spirito e alle richieste ivi espresse.

L'articolo de Il Cittadino del 22/06/013: i Comuni sono SETTE, poiché fra i firmatari c’è anche SEVESO (e non potrebbe essere diversamente)

venerdì 21 giugno 2013

IMMAGINA LOMAZZO PRESENTA LE OSSERVAZIONI SUL PROGETTO VASCHE DI LAMINAZIONE SUL LURA


In un precedente post, avevamo illustrato la situazione del "progetto vasche di laminazione" sul Lura.
Un  progetto con molti lati oscuri e dall'impatto pesantissimo sulla valle del Lura e sulle aree verdi e agricole circostanti.
L'associazione IMMAGINA LOMAZZO - aderente al coordinamento INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE - ha prodotto e fatto protocollare preso l'Amministrazione Comunale di Lomazzo, una serie di osservazioni al mostruoso progetto delle vasche a Lomazzo/Bregnano, e richiesto una commissione straordinaria sull'ambiente che studi la fattibilità di una proposta più "sostenibile".

martedì 18 giugno 2013

NONA ESCURSIONE NELLE AREE VERDI


Sotto, la locandina della prossima escursione nei parchi che stanno intorno alla Brughiera prevista per:
DOMENICA 23 GIUGNO 2013 CON RITROVO ALLE  ORE 8,45 A Bollate (MI) AL PARCHEGGIO PISCINE IN VIA V. VERDI ANGOLO VIA DANTE
curata da WWF Comitato Groane.
E' questa la nona uscita del programma "Le Stagioni del Parco 2013" e prevede un itinerario di circa 4 km. della durata di 4 ore accompagnati dalle guide volontarie dell'Oasi del Caloggio a Bollate, su sentieri segnalati.
INDICAZIONI:
1. Raduno e presentazione (1/2 h)
2. Giro dell’Oasi (1 h)
3. Risorgive: C. Porro e Litta (1/2 h)
4. Ex polveriera
5. Canale secondario di Garbagnate da cui partirà la derivazione per Expo 2015, strutture d'epoca del Villoresi
6. Canale scolmatore delle piene di Nord Est /Seveso) (da 4 a 6: 1 h)
7. Sentiero 7 cascate, pertinenze dell’oasi, oasi e ritorno (1/2h)
Termine della visita alle ore 12.30 (max ore 13.00) e rientro.

PER IL GRUPPO "BRUGHIERA" ORGANIZZIAMO UN PUNTO DI INCONTRO A MEDA ALLE ORE 7,50 AL PARCHEGGIO DEL MERCATO (SCUOLA ANNA FRANK) IN VIA GIOVANNI XXIII°  PER RIEMPIRE LE AUTO E ANDARE IN QUEL DI BOLLATE IN UN MODO PIU' "SOSTENIBILE".  
Per chi vuole partire da Meda chiami pure il 331 2271052.


lunedì 17 giugno 2013

LOMAZZO e VALLE DEL LURA: IL PROGETTO DELLE VASCHE DI LAMINAZIONE CHE SNATURERA' L'AMBIENTE

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO L'APPELLO DEGLI AMICI DELL'ASSOCIAZIONE IMMAGINA LOMAZZO SUL FARAONICO PROGETTO DELLE VASCHE DI LAMINAZIONE SUL LURA. Un progetto che se realizzato così come previsto, snaturerà completamente un'intera area verde di prossimità ai lati del corso d'acqua.
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Dopo l'eliminazione del bosco della Moronera, nella bassa comasca cala dall'alto l'ennesimo attacco all'ambiente, camuffato da "oasi naturale": la valle del Lura sta per essere stravolta dall'enorme progetto delle Vasche di Laminazione del torrente Lura (che finirà per contenere anche le acque della Pedemontana...).
Il tutto senza aver coinvolto minimamente la popolazione!
Attenzione!
Persino una di queste ragioni varrebbe DA SOLA l'interessamento della popolazione!

1. Grande cambiamento del paesaggio della Valle del Lura da naturale ad artificiale.

2. Stravolgimento di un'area che era già individuata come corridoio ecologico strategico.

3. Sbancamento totale dell'ultima area naturale agroboschiva rimasta a Lomazzo dopo la Moronera, oggi distrutta.

4. Sbancamento per 36 campi da calcio: l’intera valle da lato a lato, anziché piccole polle di piccolo impatto.

5. Superficie dell’invaso ampia come 15 campi da calcio. Possibile inquinamento del suolo al ritiro delle acque.

6. Vasche per mezzo milione di metri cubi di acque inquinate candidamente spacciate per "golene naturali".

7. Proroga di 15 anni per iniziare qualunque tentativo di ripulire il Lura. Contro il volere europeo e contro il buon senso.

8. Abbruttimento della valle con un grande Viadotto Autostradale presso le vasche, senza mitigazioni naturali.

9. Due maxi progetti confinanti, incredibilmente costruiti a comparti stagni, senza valutazione comune dell'impatto.

10. Scarichi autostradali di 10km di Pedemontana riversati nel Lura. Raddoppio della portata idrica del torrente.

11. Ben 8 milioni di euro dei contribuenti destinati a un progetto ingigantito e paesaggisticamente frettoloso.

12. Nessun prospetto preventivo di gestione e manutenzione, col rischio che le spese gravino sulle comunità locali.

13. Lomazzesi e Bregnanesi pagano il conto di anni di speculazione a Saronno/Lainate/Rho/Pero. Senza benefici !?

14. Un’opera immensa rinata frettolosamente per timori di piogge durante l’Expo 2015. Senza contropartite !?

15. LA TUA OSSERVAZIONE su questo progetto così enorme calato dall'alto e sul quale -incredibile!- la popolazione non è stata consultata in sede progettuale.

Non approviamo tutto «così com'è» passando ogni cosa nel silenzio.

INFORMATI sul progetto, per poter esprimere la tua opinione: il territorio è dei nostri figli.

L’opera può e deve essere migliorata. 
Insieme abbiamo voce.


Immagina Lomazzo

Sotto, la documentazione sul progetto "VASCHE DI LAMINAZIONE".



mercoledì 12 giugno 2013

SENTENZA C.D.S SULLA ZOCA e PGT: RIMETTIAMO LE COSE AL SUO POSTO

ALCUNE PRECISAZIONI DI SINISTRA E AMBIENTE
RISPETTO AD UN COMUNICATO DEL PD DI MEDA SUL SUO SITO

La Zoca dei Pirutitt
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Dal sito del circolo PD di Meda:
 
ACCOLTO RICORSO DEL COMUNE SULLA VICENDA ZOCA
 
scritto da La Redazione ⋅ 4 giugno 2013

 ⋅
Oggi, 4 giugno, in concomitanza con la discussione del ricorso presentato per i noti motivi elettorali, il Consiglio di Stato sezione 4, ha dichiarato come:
“il Comune abbia correttamente evidenziato come la situazione dell’area e la sua destinazione a tutela di aree sensibili in senso ambientale (in quanto comprese nel Parco della Brughiera Briantea e in area soggetta a vincolo idrogeologico) spinge per una valutazione in senso restrittivo delle possibilità edificatori e derivanti dall’annullamento dello strumento urbanistico adottato. Appare quindi non condivisibile la decisione del giudice di prime cure nella parte in cui ha espressamente e direttamente imposto al Comune la destinazione che l’area avrebbe dovuto assumere, senza nemmeno adeguatamente considerare come il Comune stesso avesse già avviato il procedimento per l’approvazione del nuovo piano di governo del territorio, che, al momento della presente decisione, risulta oramai approvato con pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione Lombardia del 27 dicembre 2012.”

Per chi non avesse chiari i contorni della vicenda il Comune di Meda, con ricorso n. 537 del 2012, ha fatto appello contro la sentenza del TAR della Lombardia n. 3084 del 2 dicembre 2011, con la quale è stato accolto il ricorso proposto da Giovanna Di Carpegna Brivio con il quale era stato annullato il piano regolatore generale (PRG) del Comune di Meda sui terreni della ricorrente.


Questo annullamento aveva ripristinato l’originaria destinazione urbanistica (zona R/B) delle aree invece della destinazione agricola e di tutela (zone E2 ed E4).
Il circolo di Meda del PD ringrazia il Gruppo Consigliare del PD dell’amministrazione Caimi per avere voluto fermamente procedere all’approvazione del Piano di Governo del Territorio in particolar modo per tutelare le aree del Parco delle Brughiere.
La sentenza odierna, di fatto, ne costituisce una autorevole conferma .
La decisione, osteggiata dalle liste civiche “Una Meda per tutti” di Vermondo BUSNELLI, “Con Buraschi per Meda” di Wilma GALIMBERTI e dalle due liste “Sinistra e Ambiente” di Alberto Colombo e “Italia dei valori” di Roberto Cassina, ha permesso di tutelare l’area della Zoca, in pieno Parco delle Brughiere, dalla possibilità di edificare circa 20.000 mc.

È comunque chiaro che questo PGT non corrisponde all’idea che il Partito Democratico ha per lo sviluppo della città e la giunta Caimi (se sarà accolto il ricorso elettorale) ha preso l’impegno di modificarlo con una variante generale
.

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IL COMMENTO DI SINISTRA E AMBIENTE

No, il testo sopra non è nostro.
Abbiamo fatto un copia e incolla integrale di un post apparso sul sito del PD di Meda. 
Un post che merita una nostra replica e una puntuale precisazione perchè fa molta confusione tra una sentenza del Consiglio di Stato sulla Zoca, l'attuale PGT della Lega Nord approvato dalla ex Giunta Caimi e dall'allora intero gruppo consigliare del Pd e le diverse posizioni allora espresse da Sinistra e Ambiente (che era rappresentata in CC da Alberto Colombo) e dell'Italia dei Valori (con Roberto Cassina), allora componenti di maggioranza in dissenso dal PD e da Caimi.

Uno scritto che cerca maldestramente di attribuire meriti (tutti del PD) e demeriti (tutti delle due componenti dissidenti -sulle decisioni riguardanti il PGT- dell'allora maggioranza e delle altre liste d'opposizione).
Peccato che, nel post, ci si scordi e si omettano più particolari, non di poco conto, che  riporterebbero nei binari della correttezza la cronaca della vicenda PGT, eliminando fuorvianti e arbitrarie attribuzioni di meriti e demeriti.

Stiamo parlando della sentenza con la quale il Consiglio di Stato ha deciso, in  favore del Comune, rispetto a scelte urbanistiche proposte dall’amministrazione targata Lega Nord relativamente alla Zoca (la destinazione d’uso con la tutela dell’area era stata proposta nel Piano adottato dalla Lega, nessuna modifica era stata introdotta dal PD).
Per sgombrare il terreno da equivoci, va evidenziato che Sinistra e Ambiente ha sempre sostenuto e appoggiato la necessità di tutelare l’area Zoca da qualsivoglia tentativo d’edificazione. E ci mancherebbe, visto che consideriamo l’area una delle parti di pregio del territorio medese incluso nel PLIS Brughiera.

Inoltre, Sinistra e Ambiente e Italia dei Valori non erano contrari, all'approvazione di quel PGT, ma proponevano e chiedevano di approvarlo SENZA gli AMBITI DI TRASFORMAZIONE sulle zone verdi, parte indigeribile di quel Piano.
Ambiti di trasformazione che azzererebbero le residue aree verdi esterne al PLIS Brughiera, trasformandole in colate di cemento per residenziale e capannoni, con edifici destinati con buone probabilità a restare vuoti ed inutilizzati perché non necessari.

Per attuare lo stralcio degli AT, sostenevamo l'accoglimento delle osservazioni formulate dal PD, che invece, una volta al governo della città , votò contro le proprie stesse osservazioni.

Nella sentenza del CdS sulla Zoca, v'è altresì una parte forte (riportata ma ignorata nell'argomentare del post) a favore dell'accoglimento di opposizione al precedente pronunziamento del TAR.
E' il passaggio di riconoscimento della necessità di tutela sull'area della Zoca determinata dall'essere inclusa nel PLIS della Brughiera con presenza di vincolo idrogeologico. (vedi sotto).
 

Insomma, sarebbe meglio valutare la vicenda PGT nella sua globalità e la sentenza del C.d.S nella sua stesura completa invece di estrapolarne solo alcune parti, da utilizzare impropiamente per cucire indirettamente giudizi negativi addosso ai soggetti della coalizione che hanno pubblicamente evidenziato un dissenso che non avrebbe e non ha minimamente influenzato la vicenda Zoca.
 
Chissà poi se nella VARIANTE al PGT le proposte e le idee di Sinistra e Ambiente, unico gruppo ad aver promosso, il 10/10/012, con il coordinamento ambientalista INSIEME IN RETE un incontro pubblico illustrativo e di confronto sul tema variante al PGT, saranno tenute nella debita considerazione alfine di caratterizzare la variante con uno stop effettivo al CONSUMO DI SUOLO a Meda, indipendentemente da come si pronuncerà il Consiglio di Stato sul ricorso elettorale

La Sentenza del Consiglio di Stato sulla vicenda Zoca nella sua versione integrale:

 

martedì 11 giugno 2013

OTTAVA USCITA NELLA BRUGHIERA E NEI PARCHI DELLA BRIANZA


Eccovi la locandina dell'escursione nella Brughiera, ora allargata ai parchi che stanno intorno alla Brughiera prevista per:
DOMENICA 16 GIUGNO 2013 CON RITROVO ALLE ORE 8,30 A BRIOSCO (CO) AL PARCHEGGIO DEL CIMITERO IN VIA DAVIDE PACE, curata dal Comitato per l'ampliamento del Parco Brianza Centrale e dall'Associazione Culturale Brianze .
E' questa l'ottava uscita del programma "Le Stagioni del Parco 2013" e prevede un itinerario di circa 11 km. della durata di 4 ore e mezza su sentieri segnalati. 
Il percorso si snoda in un ampio anello lungo i sentieri e le strade forestali del parco e saremo accompagnati da esperti ed educatori ambientali, risalendo la Valle della Bevera di Renate, attraverso il Bosco della Gagiada ed ammirando i suoi lussureggianti canyon ed alcune piccole quanto misteriose risorgive, per giungere, sul confine del Plis della Valletta, sino alla stupenda e vasta area agricola e naturale della Torbiera dei Cariggi, sempre più minacciata da una insensata cementificazione. 
Ammireremo le spettacolari viste panoramiche sulle alture briantee, coronate dal fondale maestoso della catena prealpina. Il percorso di ritorno si distende lungo gli ameni paesaggi a sud di Capriano di Briosco, per magnifiche e punteggiate distese prative, scendendo alle Cave della Molera e toccando, infine, una suggestiva area umida ricoperta da ninfee.



giovedì 6 giugno 2013

LA PEDEMONTANA E IL RISCHIO DIOSSINA ARRIVANO IN SENATO

Un gruppo di Senatori della Repubblica (Lucrezia Ricchiuti -Partito Democratico, Laura Puppato -Partito Democratico, Loredana De Petris -Sinistra Ecologia Libertà e Bruno Marton -Movimento 5 Stelle) ha presentato un'interrogazione parlamentare sulla questione Pedemontana, Diossina, Prescrizioni Cipe e sondaggi ambientali supplementari.
Un'interrogazione che serve a portare le criticità ambientali generate dalla realizzazione dell'inutile infrastruttura autostradale anche in sede Parlamentare.
Un'interrogazione basata anche sul gran numero di informazioni che da tempo, INSIEME IN RETE fa circolare, condividendole sui blog, nei momenti pubblici, negli incontri istituzionali.
Stiamo lavorando per qualcosa di simile da far presentare anche in sede di Consiglio Regionale.
Cercheremo di tenervi aggiornati in merito alle risposte che arriveranno dai Ministeri competenti.
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Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-00303 Atto n. 4-00303

Pubblicato il 4 giugno 2013, nella seduta n. 33

PRESENTATORI:
RICCHIUTI , PUPPATO , DE PETRIS , MARTON -

Ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti, dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e della salute.

Premesso che:

sabato 10 luglio 1976, alle ore 12:37, dallo stabilimento Icmesa di Seveso (Monza e Brianza), uscì una nube altamente tossica, composta da tetraclorodibenzo-p-diossina "TCDD", che contaminò il comune di Seveso con 54 per cento del proprio territorio inquinato, Cesano Maderno il 52 per cento, Meda il 20 per cento e Desio il 18 per cento, e costringendo la popolazione dei territori interessati al domicilio coatto in altri luoghi; l'emissione atmosferica provocò l'inquinamento di un'area di 1.810 ettari;

tenendo conto della distribuzione dei danni e della presunta direzione della nube tossica si stilò, in base ai risultati dell'attività analitica svolta nei mesi successivi all'incidente, una prima mappa di contaminazione;

l'area colpita venne divisa in tre zone, A, B, R, a contaminazione del suolo decrescente;

negli anni successivi al disastro si susseguirono interventi di bonifica e studi epidemiologici sulla popolazione residente, nonché studi di valutazione dei rischi per la stessa popolazione;

nel 2003 un gruppo di lavoro costituito, tra gli altri, da fondazione Lombardia per l'ambiente e dai rappresentanti dei Comuni di Seveso, Meda, Cesano Maderno e Desio concludeva un lungo lavoro con la presentazione del rapporto "Analisi di rischio relativa alla presenza di diossina residua nella zona B di Seveso". Tale studio confermava la presenza di diossina nei territori, evidenziando una concentrazione (10 volte oltre il valore di legge) di diossine nel suolo in zona B e giungeva alla conclusione che sarebbe stato necessario valutare anche un'altra tipologia di diossine (quelle dei policlorobifenili dioxin-like) ai fini di una corretta valutazione delle esposizioni. Un monitoraggio così effettuato avrebbe reso con maggiore precisione la realtà dei valori d'inquinamento e di esposizione umana alle diossine in tutte le aree di differente perimetrazione all'interno dei comuni oggetto dell'indagine;

delle risultanze di tale ricerca non vi è traccia nei documenti pianificatori che si sono succeduti dal 2003 ad oggi;

i comuni di Seveso, Meda, Desio, Cesano Maderno sono interessati dal progetto del sistema viabilistico pedemontano lombardo per la costruzione di una nuova autostrada di 67 chilometri, che collegherà le province di Bergamo, Monza e Brianza, Milano, Como e Varese e, tramite il completamento del sistema tangenziale di Varese nord, si congiungerà con il valico svizzero del Gaggiolo;

il tracciato prevede inoltre successivi sbancamenti di terreni adiacenti la zona bonificata o in aree che recenti indagini hanno classificato ancora contaminate e non ancora bonificate;

la società Pedemontana ha svolto tra aprile e giugno 2008 un piano di indagini preliminari sull'area ex Icmesa a seguito delle prescrizioni del Cipe sul progetto preliminare. Il piano di indagini preliminari è stato approvato dagli enti competenti (Regione, Provincia di Milano e Azienda regionale per la protezione dell'ambiente) in data 11 febbraio 2008; l'Arpa ha proceduto alla validazione dei risultati mediante analisi di campioni a scelta tra quelli individuati nel piano presso i propri laboratori. Il piano non risulta aver coinvolto il territorio di Desio, nonostante lo stesso sia ampiamente interessato dalla presenza di diossine;

la campagna d'indagini, svolta dalla ditta Lab analysis Srl di Casanova Lonati (Pavia) ha riscontrato 52 campioni su 127 con valori di concentrazioni di diossine (PCDD+PCDF e 2,3,7,8-TCDD) superiori al limite per siti ad uso verde pubblico e privato. Di questi, 10 superano il limite per siti ad uso commerciale ed industriale. Per tale ragione fu deciso di approfondire le indagini svolte nell'intorno dei superamenti individuati, al fine di circoscrivere realmente le zone interessate dal superamento della soglia;

il piano di indagini integrative sull'area influenzata dall'incidente Icmesa è stato redatto nell'agosto 2008 ed è stato approvato dagli enti competenti in data 10 settembre 2008. Le indagini sono state eseguite nell'ottobre 2008; anche tali risultati sono stati validati da Arpa e confermano la presenza di diossine e la loro concentrazione che in diversi casi ha superato il limite per le zone a verde e/o il limite industriale soprattutto in corrispondenza dello strato superficiale (0-15 centimetri);

con l'approvazione del progetto definitivo, avvenuta durante la seduta del 6 novembre 2009, con delibera n. 97 del 2009 pubblicata sul supplemento ordinario n. 34 alla Gazzetta Ufficiale n. 40 in data 18 febbraio 2010, il Cipe ha impartito nuove prescrizioni da ottemperare durante la progettazione esecutiva e la fase di realizzazione;

tale delibera prevede alcune prescrizioni obbligatorie che interessano diverse aree contaminate da diossina e il terreno del "Bosco delle Querce", tra cui la prescrizione n. 3 che recita testualmente: "Tratta B2 - in corrispondenza dell'interferenza del tracciato con le aree influenzate dall'incidente Icmesa dei comuni di Seveso, Meda, Cesano Moderno e Bovisio Masciago dovranno essere realizzate ulteriori indagini dettagliate sui terreni interessati da contaminazione da diossina, poiché nel corso delle indagini preliminari per la verifica della concentrazione residua sono stati riscontrati superamenti dei valori limite per questo parametro, ai fini della gestione secondo l'articolo 5 del decreto ministeriale 3 agosto 2005";

le stesse aree sono interessate anche da altre prescrizioni: n. 11, n. 154, n. 156 e n. 208;

è in corso la progettazione esecutiva e, prima della sua conclusione, devono essere esperite le indagini di cui alle prescrizioni. 
Ad oggi non si ha alcuna notizia in merito alle risultanze di tali studi e si registra una crescente difficoltà nelle relazioni tra gli enti e la concessionaria;
il Comune di Desio, il cui suolo è interessato per larga parte dalla presenze di diossine e che, inspiegabilmente, non è stato incluso tra i comuni destinatari delle prescrizioni, ha fatto ufficiale richiesta (con lettera al Cipe) di estensione delle indagini anche al proprio territorio comunale,

si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo intendano:
  • verificare l'opportunità di una revisione del progetto dell'autostrada Pedemontana lombarda al fine di evitare il passaggio nelle aree in cui si concentra la presenza di diossine;
  • provvedere alle necessarie tutele di salute pubblica ed ambientale in caso di sbancamenti di aree inquinate da diossina non bonificate;
  • assecondare la richiesta del Comune di Desio affinché si provveda ad estendere anche al suo territorio il piano di indagini di cui alla prescrizione n. 3;
  • richiedere alla società concessionaria, prima che vengano aperti i cantieri dell'autostrada Pedemontana nelle tratte B e C, uno studio di analisi e valutazione dei rischi alla cui redazione partecipino enti ed istituzioni terze e tecnici indicati dalle amministrazioni locali. 
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AGGIORNAMENTO:

Alla CAMERA, alcuni Deputati del Movimento 5 Stelle, (Busto, De Rosa, Tripiedi) hanno presentato un'interrogazione durante il Question Time sempre sullo stesso tema.
Ecco la risposta del sottosegretario Cirillo:


Come si evince, a tutt'ora, l'ARPA non è stata minimamente coinvolta in ANALISI CHIMICO/AMBIENTALI di ricerca della TCDD (Diossina di Seveso) di caratterizzazione del suolo ove passerà l'autostrada Pedemontana che si afferma era necessaria nelle "effettive aree interessate dal progetto esecutivo".
Così come si afferma essere necessarie "opere di bonifica" dopo avere prodotto "ulteriori approfondimenti ambientali per definire le aree interessate dalla contaminazione di diossine allo scopo di definire le modalità di intervento: scavo e smaltimento dei terreni contaminati".
Quanto sopra avrà pure un costo, con conseguente modifica del piano finanziario, se non dello sviluppo dello stesso progetto esecutivo che ne dovrà tenere conto.
Pare proprio che le attenzioni richieste da Insieme in Rete siano state accettate e ribadite (dai Comuni, dai Consiglieri Provinciali, dai Senatori interroganti e dalla risposta all'interrogazione). Pare, invece, che chi sta progettando e gestendo Pedemontana non ne abbia tenuto conto.
Conseguentemente il progetto di Pedemontana, quantomeno per la tratta B2, non potrà/dovrà essere attuato così com'è viste le omissioni progettuali e di tutela ambientale.

Da Il Giornale di Seregno del 11/06/013
Seveso - Pedomontana e diossina. 
I Comuni chiedono più controlli sui terreni contaminati

di Sonia Ronconi da il Giorno

L’ODISSEA della Pedemontana e della bonifica del territorio colpito dalla diossina arriva al Senato. Un gruppo di parlamentari (Lucrezia Ricchiuti e Laura Puppato (Pd); Loredana De Petris di Sel e Bruno Marton del Movimento 5 Stelle) ha presentato una interrogazione sulle questioni Pedemontana, diossina, Prescrizioni Cipe e sondaggi ambientali supplementari. Sono state evidenziate le criticità anche in seguito all’opera di sensibilizzazione compiuta da «Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile». Viene richiesto se l’intenzione è di bonificare tutto il territorio, includendo anche il Comune di Desio, o se invece si preferisce modificare il tracciato dell’autostrada. I risultati delle indagini sono stati convalidati da Arpa e confermano la presenza di diossina: una concentrazione che in diversi casi ha superato il limite per le zone verdi o il limite industriale soprattutto in corrispondenza dello strato superficiale (0-15 centimetri). Con l’approvazione del progetto definitivo, pubblicata il 18 febbraio 2010, il Cipe ha impartito nuove prescrizioni da ottemperare durante la progettazione esecutiva e la fase di realizzazione; tale delibera prevede alcune prescrizioni che interessano diverse aree contaminate da diossina e il terreno del «Bosco delle Querce». In particolare la prescrizione numero 3 recita testualmente: «In corrispondenza dell’interferenza del tracciato con le aree influenzate dall’incidente Icmesa dei Comuni di Seveso, Meda, Cesano Moderno e Bovisio Masciago dovranno essere realizzate ulteriori indagini dettagliate sui terreni interessati da contaminazione da diossina, poiché nel corso delle indagini preliminari sono stati riscontrati superamenti dei valori limite». Ad oggi non si ha alcuna notizia in merito alle risultanze di tali studi e si registra una crescente difficoltà nelle relazioni tra gli enti e la concessionaria.
IL COMUNE di Desio, il cui suolo è interessato per larga parte dalla presenze di diossine, ha fatto ufficiale richiesta (con lettera al Cipe) di estensione delle indagini anche al proprio territorio. In pratica si chiede di verificare l’opportunità di una revisione del progetto dell’autostrada Pedemontana al fine di evitare il passaggio nelle aree in cui si concentra la presenza di diossina e provvedere prima che vengano aperti i cantieri nelle tratte B e C uno studio di analisi e valutazione dei rischi alla cui redazione partecipino gli enti coinvolti.

mercoledì 5 giugno 2013

CONFERENZA STAMPA SUL PTCP DEI GRUPPI AMBIENTALISTI


La conferenza stampa a Monza
Lunedì 3/6/013, il coordinamento ambientalista OSSERVATORIO PTCP, l'Associazione Cavenago Nuova Città, Legambiente e alcuni Comitati di Monza, hanno tenuto una conferenza stampa per illustrare lo stato dell'arte del PTCP provinciale nonchè il giudizio negativo dei gruppi ambientalisti sull'atteggiamento della maggioranza PdL+ Lega di Allevi che blocca qualsivoglia tentativo di miglioramento a mezzo emendamenti al PTCP stesso.
Alfredo Viganò illustra la "questione Cascinazza"
Con la stampa, si è focalizzato in particolare il mancato (sinora) inserimento nelle Aree Agricole Strategiche (AAS) dell'area della Cascinazza di Monza, la debolezza del grado di tutela degli Ambiti di Interesse Provinciale (AIP) dove sono ammesse molte deroghe, compresa la monetizzazione sino ad 1/3 delle aree qualora un Comune intendesse lì edificare e un'elasticità rispetto ai desiderata dei Comuni, che con un semplice accordo con la Provincia potrebbero modificare la composizione degli AIP senza nemmeno passare da una variante al PTCP. Non ultimo, il "caso Cartonstrong" a Cavenago, ove si intende concedere la rilocalizzazione di un'azienda in un'Area Agricola Strategica con un articolo (il 48) scritto in deroga alle norme del PTCP stesso.

Sotto, vi proponiamo alcuni articoli usciti sulla stampa locale.

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Da MBnews
Ptcp, gli ambientalisti bocciano il piano della Provincia
Scritto da Riccardo Rosa
Martedì 04 Giugno 2013

Massima allerta sul Ptcp, il piano territoriale di coordinamento provinciale. Ad alzare il livello di attenzione sul documento in fase di approvazione in Consiglio provinciale è stato il Coordinamento delle associazioni ambientaliste dell’osservatorio Ptcp, un’organismo composto da una dozzina fra sodalizi e comitati di cittadini tutti schierati a favore di una maggiore salvaguardia delle aree verdi.

Dopo un lavoro certosino di controllo sul documento, gli ambientalisti hanno sottolineato come in realtà il Ptcp non freni affatto l’avanzata del cemento, ma al contrario attraverso una serie di «escamotage» normativi la agevoli. Un esempio sono le ultime aree verdi rimaste a Monza, circa 400 ettari di parchi che circondano la città, fra le quali compare anche Cascinazza, il lotto fu di proprietà della famiglia Berlusconi al centro della vita urbanista della città da oltre 30 anni.

Il nocciolo della questione è la classificazione delle aree, che secondo gli ambientalisti è stata studiata proprio per consentire alla fine l’edificazione. Servono, in sostanza, livelli di salvaguardia più stringenti e per questo motivo le associazioni e i comitati di cittadini hanno deciso di scrivere una lettera al presidente della Provincia, Dario Allevi, e al sindaco, Roberto Scanagatti.

Obiettivo della missiva: mettere l’accento su questa carenza normativa e spingere le due amministrazioni a prendere provvedimenti. In una parola: il Ptcp, che per altro sta anche dividendo la maggioranza di centro destra che governa in Provincia, è stato giudicato «insufficiente». Così come lo è anche per quanto riguarda il caso Cartonstrong, la cartiera trasferita a Cavenago che sta facendo infuriare non poco gli ambientalisti della zona perché è finita proprio sopra un’area verde vicino alla chiesa Santa Maria in Campo. Per tentare di destare l’attenzione dei residenti della zona e anche delle autorità, gli ambientalisti hanno scritto una lettera alla Sovrintendenza ai Beni Architettonici e Ambientali di Milano e al Fai.

L'articolo de Il Giornale di Monza - nello scritto, ci siamo permessi una correzione su un refuso (non ce ne voglia il giornalista) laddove (vedi carattere differente) invece di "Ambiti di Interesse Provinciale" era stato scritto "Ambiti Agricoli Strategici". Le aree della Cascinazza di Monza, sono considerate attualmente dalla Provincia come AIP (Ambiti di interesse Provinciale), mentre i gruppi ambientalisti chiedono il loro inserimento come AAS (Aree Agricole Strategiche)


Sotto la lettera scritta dai gruppi di Monza alla Provincia e al Sindaco Scanagatti sulla questione CASCINAZZA.

martedì 4 giugno 2013

SETTIMA USCITA NELLA BRUGHIERA E NEI PARCHI



Proseguono le iniziative del Comitato per il Parco Regionale della Brughiera per far conoscere le bellezze ambientali del territorio. Questa volta l'escursione esce dai confini del proposto Parco Regionale della Brughiera per andare nel PLIS della VALLETTA.


lunedì 3 giugno 2013

SEVESO: I GRUPPI AMBIENTALISTI LOCALI ALLA CONFERENZA STAMPA DI BUTTI SUI TEMI AMBIENTALI

Il 31/05/013, i gruppi ambientalisti locali di Insieme in Rete, sono stati invitati e hanno partecipato a una conferenza stampa con il candidato Sindaco a Seveso Paolo Butti sui temi ambientali. 
Abbiamo accettato d'esserci, nella nostra più completa autonomia, perchè con Butti ci siamo confrontati anche in precedenti incontri, chiedendogli di tenere conto delle nostre istanze ambientali e di attuarle qualora diventi Sindaco. 
Alcune delle nostre proposte, sono state inserite nel programma e c'è da parte del candidato Sindaco la volontà di proseguire nel dialogo con noi sulle criticità ambientali del territorio.
Per la conferenza stampa abbiamo prodotto un documento che è stato consegnato ai giornalisti che vi proponiamo sotto.


GOVERNARE SEVESO:
LE QUESTIONI AMBIENTALI E URBANISTICHE
ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL PROSSIMO SINDACO DELLA CITTA’

Il Circolo Legambiente Laura Conti di Seveso, Sinistra e Ambiente di Meda, l’Associazione La Puska di Lentate sul Seveso, il WWF Groane, in nome e per conto del Coordinamento Insieme in Rete per uno Sviluppo Sostenibile, hanno risposto positivamente all’invito di Paolo Butti alla conferenza stampa da lui indetta il giorno 31 maggio 2013.
A tema le questioni ambientali e urbanistiche che saranno all’ordine del giorno di chi si troverà a ricoprire il difficile ruolo di primo cittadino di Seveso in questo particolare momento storico. Se il primo cittadino di Seveso sarà Paolo Butti, gli chiediamo di:

Stabilire un rapporto di lavoro operativo e continuativo con le realtà ambientaliste del territorio: i temi urbanistici e ambientali sono oggi complessi; le associazioni e i gruppi ambientalisti, organizzati in rete articolate e ricche di competenze diverse, sono da tempo disponibili all’interlocuzione con le istituzioni cittadine. Chiediamo che l’amministrazione comunale di Seveso confermi attraverso atti precisi e incontri di lavoro programmati anche istituzionalmente la volontà di tenere in conto la voce di questi gruppi, traendone misura e idee per la progettualità sulla città di Seveso.
Approntare un Piano di Governo del Territorio partecipato che contenga:
· un censimento preventivo degli edifici e dei capannoni vuoti nella città, con politiche atte a dare priorità alla loro saturazione prima di qualsivoglia nuovo progetto edificatorio;
· azzeramento degli Ambiti di Trasformazione previsti dalle precedenti amministrazioni su aree verdi;
· progettualità differente dall’attuale sulle aree dismesse, prevedendone il recupero e la riqualificazione anche con significative porzioni di verde pubblico;
· vincoli di tutela sulle aree di naturale ampliamento del Bosco delle Querce a partire dal progetto già esistente e proposto nel 2000 da Regione Lombardia;
· la realizzazione del Corridoio Verde così come da osservazione avanzata dal coordinamento ambientalista OSSERVATORIO PTCP (in fase di accoglimento) nel PTCP della Provincia di MB, ora in fase di approvazione.
· sviluppo di una mobilità dolce nonché, ove possibile, la riqualificazione del centro urbano.

Farsi promotore della richiesta a Regione Lombardia di ampliamento del Bosco delle Querce di Seveso e Meda, rilanciando la proposta già avanzata dalle associazioni e dai gruppi ambientalisti del territorio e mai presa in considerazione dalle precedenti amministrazioni.

Fermo restando il giudizio negativo e di inutilità che i gruppi ambientalisti hanno rispetto all’infrastruttura autostradale Pedemontana, si chiede di garantire la continuità della rete con le altre amministrazioni comunali del territorio, in tema di attenzione alla questione autostrada Pedemontana, alle sue criticità ambientali e in particolare al rischio TCDD (diossina), facendosi promotore di tutte le iniziative necessarie per la tutela della salute dei cittadini e per risolvere la questione dell’incombente progetto esecutivo autostradale che a oggi, non tiene conto delle necessarie analisi chimiche atte ad identificare le concentrazioni di TCDD nella caratterizzazione dei terreni (come da prescrizione 3 del CIPE), al fine di definire le necessarie azioni di tutela. 
Si chiede altresì di mantenersi sul tema in uno scambio costante di informazioni e pareri con i gruppi locali di INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE.

Seveso, 31 maggio 2013

CIRCOLO LEGAMBIENTE LAURA CONTI DI SEVESO,
SINISTRA E AMBIENTE DI MEDA,
ASSOCIAZIONE LA PUSKA DI LENTATE SUL SEVESO,
WWF GROANE

– per il Coordinamento INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE

L'articolo de Il Giornale di Seregno del 4/6/013 sulla conf stampa di Butti e dei gruppi ambientalisti