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La Meda e la Brianza che amiamo e che vogliamo tutelare

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CRONACHE DA CHI SI IMPEGNA A CAMBIARE IL PAESE DEI CACHI E DEI PIDUISTI.
"Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente,
ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere,
se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?"
Antonio Gramsci-politico e filosofo (1891-1937)
OMAGGIO ALLA RESISTENZA.
Ciao Dario, Maestro, indimenticabile uomo, innovativo, mai banale e sempre in prima fila sulle questioni sociali e politiche.
Ora sei di nuovo con Franca e per sempre nei nostri cuori.

"In tutta la mia vita non ho mai scritto niente per divertire e basta.
Ho sempre cercato di mettere dentro i miei testi quella crepa capace di mandare in crisi le certezze, di mettere in forse le opinioni, di suscitare indignazione, di aprire un po' le teste.
Tutto il resto, la bellezza per la bellezza, non mi interessa."

(da Il mondo secondo Fo)

venerdì 5 luglio 2013

10 LUGLIO 1976 - 10 LUGLIO 2013 37 ANNI DAL DISASTRO ICMESA

Un'interessante iniziativa sul territorio cui vale la pena di assistere, il 10 luglio 013 (anniversario del disastro ICMESA) dalle ore 21,15 a BIRAGO DI LENTATE SUL SEVESO presso la sede della Cooperativa Sociale "Oasi" via L. Cadorna 21

SERATA AD INVITI CON PRENOTAZIONE




Diossina 2.0
Seveso, dall'Icmesa alla Pedemontana
Monologo Civile di Massimiliano Vergani


A volte basta un attimo per scordare una vita, ma alle volte non basta una vita per scordare un attimo.
Jim Morrison


“Questa è una storia di fantasmi. Entità quasi indefinite e molto potenti.
Questa è una storia di mezze verità. Cose mai svelate. Mostri.
Questo è un film horror della peggior specie. Un film nel quale si conosce sin da subito l'assassino, ma
nessuno, proprio nessuno, ha il coraggio di rivelarlo.
Questa, in ogni caso, è una brutta faccenda. Che dura da quarant'anni”.


(MV) “Diossina 2.0” non è l'ennesimo racconto sul disastro dell'esplosione dell'Icmesa di Seveso del 1976, ma racconta il “dietro le quinte” di una brutta vicenda, purtroppo tornata di stretta attualità in seguito al progetto dell'Autostrada Pedemontana lombarda, che dovrà passare sullo stesso territorio già martoriato molti anni fa.
Negli anni è stato scritto e detto tantissimo sul disastro di Seveso: libri, documentari, film, pure spettacoli teatrali. Molto è stato detto, non tutto però. Nessuno ha mai messo in fila, in modo semplice, “raccontabile”, tutti i pezzi di un puzzle che trasferiscono una verità molto più oscura e inquietante di quella che è passata attraverso i mezzi di informazione.

Lo spettacolo è sostanzialmente un'inchiesta che ricostruisce ruoli, responsabilità e scenari che stanno nascosti fra le pieghe del dramma dell'Icmesa e che, oggi, vengono riproposti a causa del progetto dell'Autostrada.

“Diossina 2.0” è un progetto “civile”, un monologo drammatico e documentato. Una frustata per le coscienze, una storia in cui, purtroppo, tutto è realmente accaduto. In una delle zone più ricche ed avanzate d'Italia.

Non è una vicenda locale, perché Seveso '76 è stato il più grave disastro industriale italiano della storia. Tristemente noto in tutto il mondo.

“Questa storia era dentro di me da tanti e tanti anni. L’ho marginalmente vissuta da bambino e quelle sensazioni, quei ricordi non mi hanno mai abbandonato. Cercavo un modo per raccontarla e ora credo di averlo trovato”.

“La mia versione di questa brutta storia è scritta per essere ‘raccontata’, soprattutto ai più giovani, nell’arco di poco più di un’ora, quindi non approfondisce alcune delle tematiche pur importanti legate al disastro della diossina del 1976, che avrebbero sicuramente arricchito di drammaticità il testo, ma lo avrebbero reso meno fruibile, meno incalzante. Ho scelto un taglio molto preciso, che lega il disastro di quasi quarant’ anni fa alla cronaca di questi giorni ed ho raccontato ciò che ho ritenuto più funzionale alla completa comprensione di una vicenda per certi versi inquietante. Il mio è un ‘monologo civile’ che spero possa tener viva la memoria di ciò che è stato e che purtroppo ancora è. Dimenticare il passato è il peggior modo di andare incontro al futuro, e nel mio testo questo aspetto emerge in tutta la sua meschinità”.

“Diossina 2.0 – Seveso, dall’Icmesa alla Pedemontana” è una frustata. Che non viene dalla mia fantasia, ma dalla cruda realtà dei fatti”.


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