Il sindaco di Meda Gianni Caimi, forse per evitare l'offuscamento, ma comunque in totale isolamento dagli altri sindaci della tratta B2 ed inizio C, ha deciso anch'egli di scrivere al Ministro alle Infrastrutture Delrio.
Evidentemente il ritorno mediatico della relazione del coordinamento ambientalista INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE a Delrio sulle criticità, i disastri e gli sprechi della Pedemontana Lombarda lo hanno ispirato.
Sulla relazione di Insieme in Rete, anche Sinistra e Ambiente ha lavorato molto quale componente attiva del coordinamento.
Sulla relazione di Insieme in Rete, anche Sinistra e Ambiente ha lavorato molto quale componente attiva del coordinamento.
Caimi il 5-7-016 scrive a Delrio con un obiettivo però differente.
Non chiede infatti la rinuncia al completamento dell'autostrada Pedemontana perchè, con ostinata volontà e in modo miope, alla realizzazione di questa infrastruttura lui e la sua amministrazione si sono legati mani e piedi.
Non chiede infatti la rinuncia al completamento dell'autostrada Pedemontana perchè, con ostinata volontà e in modo miope, alla realizzazione di questa infrastruttura lui e la sua amministrazione si sono legati mani e piedi.
La lettera di Caimi a Delrio serve per innescare ancora una volta la richiesta dell'esecuzione
delle opere di viabilità complementare per Meda, comprese nei fondi - inesistenti - per il completamento della Pedemontana.
Per
questo, in quel testo, oltrechè chiedere a Delrio l'attivazione del promesso tavolo
sulla Pedemontana, tra le righe indica la facoltà del Governo per "un contributo al superamento delle criticità" trattandosi di un'opera strategica.
Insomma,
anche se più sfumate, permangono le "granitiche certezze" di Caimi & C. sulla
"strategicità" dell'autostrada continuando a non tener conto
dell'attuale situazione che invece conferma l'inutilità di questa
impattante infrastruttura (vedi rapporto a Delrio di Insieme in Rete).
Nella sua comunicazione a Delrio, sul rischio diossina poi, nemmeno una parola.
Del resto l'amministrazione Caimi ha un bisogno disperato che la pedemontana riparta perchè ad essa sono legate le opere di viabilità complementare costituite dalle due tangenzialine, quella nel quartiere Meda Sud e quella ad inizio via Manzoni e i due sottopassi alla linea ferroviaria di via Trieste e di via Seveso.
Del resto l'amministrazione Caimi ha un bisogno disperato che la pedemontana riparta perchè ad essa sono legate le opere di viabilità complementare costituite dalle due tangenzialine, quella nel quartiere Meda Sud e quella ad inizio via Manzoni e i due sottopassi alla linea ferroviaria di via Trieste e di via Seveso.
E'
sopratutto quello di via Seveso/via Cadorna ad interessare Caimi perchè alla sua
costruzione (con problematico spostamento dell'alveo del Tarò e rischio
idrogeologico connesso) è vincolato il progetto da lui fortemente voluto
del Centro Commerciale sull'area ex-Medaspan, (approvato in cc il 25-01-016 da Pd e PdL/NcD con il voto contrario e motivato di Sinistra e Ambiente) attualmente in fase di Piano Attuativo con il coinvolgimento anche di Regione Lombardia.
Ed
è proprio Regione Lombardia ad avere introdotto il 23-12-2015 una
prescrizione particolarmente indigesta per l'amministrazione Caimi:
"In
qualsiasi caso la realizzazione delle opere sostitutive di chiusura
dell'attuale passaggio a livello sulla linea FNM (il sottopasso ndr)
costituisce presupposto vincolante la possibilità di apertura della grande struttura di vendita
in quanto interventi preordinati al miglioramento di standard di
funzionalità e sicurezza ferroviaria/stradale già oggi compromessi che
verrebbero ulteriormente penalizzati dall'incremento di carico veicolare
atteso a regime sull'itinerario via Seveso/via Cadorna ".
Ci
piace ricordare a Caimi che Sinistra e Ambiente, quando era in
maggioranza, aveva chiesto più volte di svincolare le ipotesi di
soluzione per la viabilità locale e sovraccomunale e per il superamento
della linea ferroviaria delle Nord da quanto previsto nel "pacchetto
pedemontana", proprio per l'incertezza totale e la inesistente
credibilità rispetto alla reale necessità dell'infrastruttura autostradale.
Nella
sua "indiscutibile volontà" l'amministrazione Caimi non ha mai permesso
un approfondimento e un confronto nel merito che consentisse
d'evidenziare soluzioni meno impattanti e con coperture economiche più certe.
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