Il caso di via Magenta-via Peschiera è un caso emblematico di inadempienza di una e più passate amministrazioni medesi cui ora si è aggiunto l'intervento della giunta Caimi che con una delibera di "sanatoria" non rende giustizia agli abitanti del quartiere ma favorisce la proprietà privata.
L'iter di acquisizione di un'area ceduta gratuitamente dal privato come da delibera di Giunta n°382 del 1986 quale condizione per la concessione edilizia non è mai stato perfezionato da parte dei preposti uffici comunali.
Questa MANCATA ACQUISIZIONE ha innescato negli anni una lunga vicenda fatta di incontri con gli abitanti in affaccio sulle due strade e di promesse non mantenute.
Nel frattempo, negli anni, lo spazio è stato affittato ed utilizzato come posteggio per i mezzi pesanti di un'azienda di autotrasporti creando non pochi disagi al quartiere.
Eccoci ai giorni nostri.
Mentre i cittadini desideravano quell'area nella sua totale integrità affinchè potesse essere destinata a verde, l'esecutivo di Caimi ha scelto altro, prima respingendo le osservazioni alla Variante al PGT dei cittadini di via magenta-peschiera e successivamente formalizzando la delibera di Giunta n° 154 del 17-5-017 ove si stabilisce la cessione al patrimonio comunale solo di una piccolissima porzione - 293,02 mq sul lato di via Peschiera e 233,77 mq su quello di via Magenta - rispetto al totale di 1443 mq della superficie che doveva essere, da tempo, di proprietà pubblica.
Il resto, pari a 916,82 mq vengono monetizzati.
La proprietà verserà quindi al Comune 137.500 euro e manterrà il possesso dell'area.
La proprietà verserà quindi al Comune 137.500 euro e manterrà il possesso dell'area.
Una soluzione discutibile e ambigua quella attuata dall'amministrazione di Caimi, oltretutto anch'essa a fine mandato, come per mettere lì un atto che sarà pienamente esecutivo , fatto salva una sua impugnazione al TAR da parte dei cittadini di via Magenta.
Insomma Caimi ha scelto una strada che serve ad evitare contenziosi con la proprietà ma che nei fatti va a discapito del bene pubblico.
La delibera è accompagnata da un progetto che evidendemente, data l'esiguità delle aree cedute si limita a prevedere parcheggi e limitate piantumazioni di alberi di basso fusto.
Il privato mantiene il possesso della parte preponderante di un'area che resta a suo servizio in un quartiere recentemente azzonato nella Variante al PGT come "Tessuto edilizio in serie aperta residenziale e polifunzionale".
Potevano esserci altre soluzioni ?
Certamente.
Fra queste una procedura di esproprio per pubblica utilità, sulla base degli atti che se pur non completi certificavano la cessione quale condizione per l'edificazione avvenuta.
Certo una strada più difficile perchè con ogni probabilità avrebbe sicuramente innescato un contenzioso con la proprietà che comunque 40 anni fa potè edificare proprio con la condizione di cedere il terreno di via Magenta/Peschiera.
Un rischio che l'amministrazione poteva e doveva correre proprio perchè inadempiente e con un debito di credibilità verso i suoi cittadini che vivono in un comparto con criticità viabilistiche pesanti, dove un piccolo parco verde poteva fare da filtro e migliorare la vivibilità.
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